RUCCO E DALLA ROSA … SHUT UP AND GO HOME!
LA BASE L’ABBIAMO SUBITA E NON VOLUTA.
Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la loro presenza militare a Vicenza costruendo una nuova base; il governo italiano, presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck che esprime parere favorevole. Solo due anni dopo nel 2006 i vicentini vengono a conoscenza del progetto della base militare e costituiscono il movimento di opposizione No Dal Molin, che attira attivisti da tutta Italia e del quale non si possono trovare corrispettivi nella memoria storica della Vicenza del secondo dopoguerra. Nonostante questa colossale mobilitazione popolare, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi tradendo la volontà e le esigenze della popolazione vicentina che di fabbriche di morte proprio non vuole saperne. Il via libera definitivo giunge invece dal governo Prodi il 16 gennaio 2007 che non si oppone alle richieste statunitensi.
In questi venti anni Vicenza è stata letteramente sbranata da potenti interessi immobiliari, assecondati dalle forze politiche locali e nazionali che si sono succedute. Borgo Berga, Dal Molin, Nuovo Tribunale e la futura TAV/TAC di Vicenza sono enormi ecomostri, dannosi per la città del Palladio, imposti con ottusa prepotenza dalla politica alla comunità e alle generazioni future.
Francesco Rucco e Otello Dalla Rosa sono le due facce della stessa medaglia, l’espressione della perfetta continuità di queste forze politiche che hanno fatto il loro tempo e ora devono cedere il passo alla sovranità dei cittadini. E’ ora di dire basta al potere politico, militare, economico e giudiziario che a vario titolo circonda e appoggia questi personaggi, ipocriti esecutori materiali di trame oscure e il cui scempio ha impestato per sempre la città del Palladio.
Per Potere al Popolo il parco è una decisione non negoziabile, troppe colate di cemento, di tutti i colori politici, stanno già soffocando Vicenza, il Veneto è la seconda regione per consumo di suolo dopo la Lombardia e la tendenza non accenna a rallentare.
Ma questo parco non deve essere solo il polmone nord della città, deve testimoniare alle generazioni future la ferma volontà della città di Vicenza: contraria all’occupazione militare statunitense, favorevole alla denuclearizzazione del suo territorio, pronta ieri, oggi e domani ad affermare con forza l’inutilità e la dannosità della guerra.
Il “parco PER LA pace” – rigorosamente fra virgolette – è stata l’unica conquista concreta del GRANDE movimento NO Dal Molin e come tale va difeso, dedicandolo alla lotta popolare contro la guerra imperialista e le sue basi, SENZA SE E SENZA MA. Il parco non dovrà mai essere utilizzato dai soldati americani e nessuna iniziativa culturale sociale politica li deve vedere coinvolti perchè LA BASE L’ABBIAMO SUBITA E NON VOLUTA.
POTERE AL POPOLO VICENZA!