Potere al Popolo: Ricette e Strategie per il Centro Storico e la Grande Vicenza

Notiamo (ancora una volta) quando il mainstream politico vicentino del centrodestra e del centrosinistra stia ancora una volta copiando, spesso di sana pianta, la “ricetta Albertin” in termini di programmazione culturale per valorizzare il centro storico. Immaginiamoci quanto possa essere efficace una direzione artistica affidata ad avvocati o manager industriali, improvvisamente convertiti all’organizzazione culturale…

Ma veniamo al dunque e arriviamo ai fatti. Il centro storico di Vicenza merita un progetto dedicato di ristrutturazione e riempimento dei troppi spazi vuoti, che allontanano il turista e generano degrado e bruttezza.

Parcheggi? Certo, ma gratuiti o fortemente popolari. Un tavolo di concertazione con i comuni contermini, preziosi alleati per la politica della “Grande Vicenza”. Un rapporto fitto, fatto di collaborazione e sinergia.

Basta Slogan: Potere al Popolo per una Mobilità Intelligente, Sostenibile e a Misura di Cittadino

L’ultimo confronto televisivo promosso da TVA Giornale di Vicenza aveva come tema un capitolo fondamentale per la nostra città: l’urbanistica e la mobilità. Temi importanti. Temi cari al cittadino. Temi, tuttavia, troppo spesso trattati come puri slogan elettorali.

Centrodestra e centrosinistra sventolano gaiamente le bandiere della tutela ambientale, dell’ascolto diretto dei comitati cittadini e delle loro esigenze, della progettazione urbana studiata sulla base delle esigenze pubbliche e della tutela della salute. Come mai, allora, non esiste comitato che non si lamenti dell’operato delle passate amministrazioni? Che forze politiche rappresentano coloro che oggi e solo oggi parlano tanto di salute, patrimonio artistico ed ecologia, se non quelle che hanno permesso lo scempio di Borgo Berga, la follia dell’alta velocità, l’inquinamento industriale da PFAS, le scelte di collegamento stradale calate dall’alto per favorire grandi gruppi di appalto e amici degli amici?

Noi di Potere al Popolo — che di certo non abbiamo governato la città per anni e anni come hanno fatto questi signori — siamo l’unico fronte politico nazionale che in città, su questi temi fondamentali, intende muoversi seguendo i seguenti punti, chiari e precisi:

  • Stop consumo di suolo. La TAV/TAC è un lavoro inutile, dannoso, varato solo per avere una scusa buona ad appaltare lavori a grandi gruppi che allontaneranno le risorse da Vicenza e dai vicentini. La nostra amministrazione provvederà a mettere al centro l’interesse dei cittadini, la tutela del patrimonio artistico e paesaggistico vicentino, l’opposizione a qualsiasi ulteriore minaccia per la salute e per l’ambiente, bloccando tutto ciò che è bloccabile e arginando l’avanzata di quei poteri forti che da troppo tempo stanno sbranando la città.
  • Bretelle e tangenziali. Prima di tutto soddisfare tutte le richieste dei comitati: barriere di contenimento sonoro, pianificazioni serie di aumento del verde pubblico, con specie arboree abbondanti e adatte ad assorbire polveri sottili ed altri agenti inquinanti.
  • Mobilità pubblica. Un sistema di parcheggi gratuiti lungo il perimetro della città, per consentire un comodo attraversamento a piedi del centro storico e dunque un aumento dell’utenza e della clientela di negozi, pubblici esercizi e proposte culturali. Inoltre, più linee di autobus, con un rinnovo del parco macchine orientato dall’elettrico e all’ibrido, con agevolazioni per l’utenza della terza età e corse aggiuntive per le fasce orarie oggi non servite.
  • Basta spazi vuoti. Il centro storico oggi muore per il dilagare degli spazi vuoti. Un bonus fiscale non serve, perché non si aprono attività per avere bonus fiscali, ma per avere clientela. Promuovere dunque una seria pressione istituzionale per riempire ciò che oggi versa in uno stato di totale abbandono — ex cinema, cubature per attività commerciali, palazzi — aggiungendo a tale attività una seria e costante programmazione culturale per il centro storico.
  • Questione Parco della Pace e Protezione Civile. Sono due tematiche distinte. Il Parco della Pace — che noi di Potere al Popolo intendiamo come “per” la Pace — non è negoziabile, e deve diventare un luogo di attività pacifiste e culturali con prestigiosi gemellaggi (Giardino dei Giusti di Padova, Sentiero del Silenzio in Altopiano, e via discorrendo…). Quanto alla Protezione Civile, essa costituisce capitolo troppo importante per essere collocato in un luogo sostanzialmente residuale. Serve, invece, un vero e proprio “Progetto Protezione Civile” sviluppato direttamente dal Comune attraverso una forte e vicina collaborazione con maestranze tecniche vicentine, esperti locali e ordini professionali, per sviluppare una pianificazione perfettamente cucita sulle esigenze di sicurezza del territorio.

Speciale Corso Fogazzaro: Da Potere al Popolo 3 Proposte Concrete per Rilanciare Una delle Più Belle Vie di Vicenza

In questo periodo si sprecano le promesse elettorali — specie da parte di quelle nomenclature politiche che da anni governano la città, e sembrano essersi svegliate solo adesso — per restituire a Corso Fogazzaro l’antico splendore perduto. Il nostro candidato Filippo Albertin, che in Corso Fogazzaro risiede, ha stilato tre punti semplici ed efficaci per un impegno concreto con la città e con gli esercenti. Non sono promesse, ma misure ragionate derivanti da un contatto diretto con le idee dei cittadini. D’altra parte, non potrebbe essere diversamente: Potere al Popolo è una forza basata su libere e aperte assemblee, ed è evidente che in queste assemblee affiori la reale volontà della gente.

Obiettivo primario: massimizzare la presenza di pubblico e turisti attraverso un’ottimizzazione della mobilità e una valorizzazione degli spazi oggi dismessi e abbandonati attraverso iniziative mirate, forti e sistematiche.

Riportiamo quindi per esteso il contenuto del comunicato, e invitiamo comunque cittadini ed esercenti a scaricare l’originale, a stamparlo e a diffonderlo tra amici e colleghi. Il rilancio della zona non potrà mai arrivare dai poteri che oggi hanno permesso lo svuotamento del Corso e di tanti suoi prestigiosi spazi.

Caro esercente, caro amico,

Sono Filippo Albertin, e oltre ad essere candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, abito in Corso Fogazzaro. Mi avrai visto nel tuo negozio o pubblico esercizio a prendere un caffè o comprare un utensile. Questa non è una lettera scritta da qualche responsabile di marketing al posto di un candidato troppo impegnato a fare affari coi poteri forti. Sono io in persona che ti scrivo, un cittadino che vive questa città giorno dopo giorno. Se ne dicono tante, su Corso Fogazzaro. Promesse elettorali e slogan di chi ha già governato in città, e si ricorda solo ora della gente e delle sue esigenze. Io e la parte politica che rappresento siamo andati tra le persone, gli abitanti, i cittadini, per chiedere cosa potrebbe rilanciare con efficacia le attività di questa bella via di Vicenza. Il risultato? Tre punti semplici, chiari, realizzabili:

1. Nuovi parcheggi LIBERI nel perimetro della città – Chiunque voglia visitare Corso Fogazzaro arrivando da fuori città deve poter posteggiare liberamente vicino alle mura. Il “passeggio”, a Vicenza, è infatti composto o da residenti, o da persone che arrivano quasi sempre da comuni limitrofi, e quindi hanno bisogno di soluzioni rapide, incentivanti e semplici per depositare l’auto immediatamente all’ingresso di Vicenza e godersi una camminata tra negozi, locali e iniziative culturali. Questa soluzione permette di vivificare TUTTO Corso Fogazzaro. La zona più deserta e abbandonata, infatti, è proprio quella non pedonale, che dalla periferia porta al centro. Bisogna estendere la valorizzazione dell’area a tutta la sua lunghezza, per massimizzare l’afflusso di persone. (Anche con qualche linea di autobus in più, specie nelle ore serali.)

2. Basta spazi vuoti – La piazza di fronte al Duomo di S. Lorenzo è un autentico teatro a cielo aperto, oggi solo sporadicamente utilizzato. Per non parlare dei numerosi e bellissimi spazi che da anni risultano addirittura abbandonati (Cinema Corso, la ex sede di Banca d’Italia, tanto per dirne alcuni). Noi di Potere al Popolo intendiamo invertire questo intollerabile abbandono, e attuare una pianificazione seria per riconsegnare alla città quegli spazi e quei palazzi che devono trasformarsi in luoghi di cultura, turismo, aggregazione. Tutto il “Corso” deve diventare contenitore sistematico, e non sporadico, di eventi, mercatini, attrazioni e spettacoli inseriti in una regolare e corposa programmazione comunale!

3. Più illuminazione, più bellezza – Bisogna aumentare la luminosità del Corso, perché la luce non è solo sinonimo di visibilità e sicurezza, ma anche di valorizzazione, pregevolezza, armonia architettonica, estetica. Abbiamo una città bellissima. Vogliamo che si veda bene e che attiri!

Tre punti semplici per rilanciare con efficacia Corso Fogazzaro
facendolo tornare quello che era prima: una perla nella città del Palladio.

Domenica 10 giugno vota e fai votare Potere al Popolo!
Filippo Albertin sindaco, per una città a misura di cittadino!

Proposta Potere al Popolo per Corso Fogazzaro (PDF)

Il Parco della Pace

RUCCO E DALLA ROSA … SHUT UP AND GO HOME!
LA BASE L’ABBIAMO SUBITA E NON VOLUTA.

Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la loro presenza militare a Vicenza costruendo una nuova base; il governo italiano, presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck che esprime parere favorevole. Solo due anni dopo nel 2006 i vicentini vengono a conoscenza del progetto della base militare e costituiscono il movimento di opposizione No Dal Molin, che attira attivisti da tutta Italia e del quale non si possono trovare corrispettivi nella memoria storica della Vicenza del secondo dopoguerra. Nonostante questa colossale mobilitazione popolare, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi tradendo la volontà e le esigenze della popolazione vicentina che di fabbriche di morte proprio non vuole saperne. Il via libera definitivo giunge invece dal governo Prodi il 16 gennaio 2007 che non si oppone alle richieste statunitensi.

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