E’ arrivato il momento: libertà per Ocalan! pace in Kurdistan!

Alla conferenza stampa del 5 settembre (nell’ambito della Campagna Mondiale per la Libertà di Öcalan: “E’ arrivato il momento!”) presso il Club della Stampa di Bruxelles, è intervenuto anche Arnaldo Otegi, noto esponente abertzale (sinistra indipendentista basca).
Otegi, a sua volta rinchiuso per anni nelle carceri spagnole, ha definito Öcalan “un esempio non solamente per il popolo curdo, ma un compagno e amico fonte di ispirazione per tutti coloro che operano per migliorare il mondo”.
Il coordinatore della coalizione indipendentista basca Euskal Herria Bildu, ha dichiarato: “Oggi mi trovo qui per esprimere il mio sostegno e quello delle donne e degli uomini del movimento indipendentista basco al compagno Abdullah Öcalan. Intendo approfittare di questa occasione per ribadire il nostro impegno a lavorare per la sua liberazione. Oggi siamo qui a Bruxelles per denunciare la repressione subita dal popolo curdo e la situazione del compagno Abdullah Öcalan. Io stesso ho trascorso più di 14 anni della mia vita in prigione per aver guidato la componente di sinistra e indipendentista del mio paese. E in base alla mia esperienza voglio esprimere pubblicamente la mia solidarietà e il mio sostegno a Abdullah Öcalan. Sappiamo bene che l’isolamento a cui lo sottopongono non rappresenta soltanto una punizione per lui, ma è anche un modo per punire il popolo curdo, per tentare di azzittirlo. Rappresenta anche con tutta evidenza una dimostrazione del livello repressivo esercitato dallo stato turco contro il popolo curdo per nascondere e schiacciare un conflitto che è essenzialmente politico e che esige una soluzione politica e democratica. In questo contesto vogliamo rinnovare il nostro appello a favore dei negoziati, dell’accordo e ci appelliamo ancora una volta alla comunità internazionale affinché si impegni nel promuovere una soluzione della questione curda”.

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Anche d’estate si muore di lavoro

di Giorgio Langella (segretario regione Veneto del PCI)

Anche se qualcuno si ostina a dirci che i morti sul lavoro, sono in “leggero calo” rispetto all’anno scorso (dalla comunicazione INAIL che si riferisce al primo semestre dell’anno ci sarebbero 4 morti in meno rispetto allo stesso periodo del 2017), la realtà è sotto gli occhi di tutti. Tenendo conto anche dei lavoratori che non sono assicurati INAIL, nei primi otto mesi di questo disastroso 2018, sono 494 i morti nei luoghi di lavoro. Nello stesso periodo del 2017 sono stati 453. Non c’è diminuzione ma un aumento, quindi, del 9%. Nei primi otto mesi del 2008, i lavoratori morti nei luoghi di lavoro, furono 407. Rispetto a dieci anni fa, l’aumento è, quindi, del 21,37%.

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